Museo Civico Archeologico

  • Indirizzo – Via dell’Archiginnasio, 2 – Bologna

INTRODUZIONE
Il Museo Civico Archeologico, una delle più prestigiose istituzioni della città, ha sede nel quattrocentesco Palazzo Galvani e si trova in pieno centro, a pochi passi da Piazza Maggiore. Aperto al pubblico dal 1881, ospita le ricche collezioni archeologiche provenienti dall’antico Museo Universitario, dalla donazione del pittore Pelagio Palagi e dagli scavi condotti a Bologna e territorio tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Si colloca tra le più importanti raccolte italiane ed è altamente rappresentativo della storia locale, dalla preistoria all’età romana. La sua collezione egizia è la terza in Italia.

L’esposizione
Tra le collezioni storiche del Museo spicca la collezione egiziana, tra le più importanti d’Europa, che conserva i preziosi rilievi provenienti dalla tomba di Horemheb a Saqqara. Si segnalano inoltre la collezione etrusco-italica, la collezione romana e la collezione greca: quest’ultima conserva la testa in marmo dell’Atena Lemnia, copia di età augustea della statua in bronzo di Fidia che troneggiava all’ingresso dell’Acropoli di Atene nel V secolo a.C.
Nell’ambito della ricca documentazione archeologica bolognese, che illustra la storia più antica della città e del territorio circostante dal paleolitico fino all’età romana, i materiali della civiltà etrusca costituiscono il nucleo più importante del Museo e documentano lo sviluppo di Felsina (il nome etrusco di Bologna) dal IX sec.a.C. fino agli inizi del IV sec. a.C. Ampiamente documentata è anche la vita della città romana di Bononia, colonia latina fondata nel 189 a.C. sul sito dell’etrusca Felsina. Alla decorazione del teatro romano, riportato alla luce nell’attuale centro cittadino, deve essere attribuita la bella statua acefala di Nerone.
Completano il Museo una Gipsoteca recentemente riallestita, la sezione Gallica e una delle collezioni numismatiche più importanti del nostro paese, con oltre 100.000 esemplari (accessibile ai soli studiosi su appuntamento).

L’edificio
Le origini di Palazzo Galvani risalgono al 1336, anno in cui iniziarono i lavori dell’Ospedale e della Chiesa di Santa Maria della Morte a cura dell’omonima Confraternita. L’ospedale era suddiviso in sezioni distinte riservate agli uomini, alle donne e ai feriti, con l’aggiunta di uffici, di una spezieria e di una ghiacciaia.
La Chiesa venne consacrata nel 1427 e l’intero edificio fu interessato da successivi ingrandimenti e trasformazioni, tra cui va segnalato l’intervento di Antonio Morandi, detto il Terribilia, che intorno alla metà del Cinquecento curò la costruzione del grandioso portico della Morte che ancora oggi collega il Palazzo Galvani all’Archiginnasio. L’intero complesso subì ulteriori rifacimenti fino a quando, tra il 1798 e il 1801 venne sopressa la Confraternita della Morte, furono chiusi la chiesa e l’ospedale. Nella prima metà dell’Ottocento, su progetto dell’architetto Coriolano Monti, vennero fortemente modificati gli assetti interni del palazzo, con la creazione della grande scala di accesso al piano superiore che si affaccia sul cortile, ornato al centro da una fontana sormontata da un puttino di bronzo, opera dello scultore Stefano Galletti.