Abbazia S.Maria del Monte

  • Indirizzo – Via del Monte, 999 – Cesena

L’imponente complesso dell’abbazia di Santa Maria del Monte sorge sul colle Spaziano, a Cesena.

Sorto sui resti di una precedente chiesa costruita nel IX secolo, ampliata e abbellita in un periodo presumibilmente compreso tra il 1001 e il 1026 quando fu fondato il monastero, ha raggiunto l’aspetto attuale al termine dei successivi restauri tra il XV secolo e il XVI secolo. L’interno è a una navata con quattro cappelle per lato, che conservano opere d’arte di grande prestigio. In alto, sui tre lati, corre il fregio di Gerolamo Longhi che contiene quattordici scene della vita della Vergine.

Patrimonio insigne dell’abbazia è la collezione di ex voto, una raccolta di 690 pezzi di grande valore, costituita da tavolette dipinte a partire dal 1400 che raffigurano i miracoli con i quali la Vergine del Monte esprimeva la sua protezione a Cesena e ai cesenati.

Nel 1986, papa Giovanni Paolo II, durante la visita in Romagna, ha soggiornato e visitato l’abbazia; per ricordare il grandioso evento è stato anche dipinto un ex voto.

L’abbazia di Santa Maria del Monte è posta sul colle Spaziano (135m), essa offre, prima ancora di conoscerla all’interno, lo spettacolo del panorama antistante che lo si può apprezzare dal piazzale antistante, verso le colline e la pianura fino al mare Adriatico.

La chiesa abbaziale

Il coro ligneo.
L’ingresso è posto sul lato destro e introduce a un suggestivo interno che colpisce per l’ampiezza degli spazi ma anche per il silenzio. La forma è ad un’unica ampia navata, con delle cappelle laterali. In alto corre il fregio di Girolamo Longhi con quattordici scene della Vita della Madonna (1559), venuto alla luce solamente nel 1914 e miracolosamente preservato dal bombardamento della seconda guerra mondiale del 1944, ma non fu così per l’affresco della contro facciata, il Mosè si toglie i calzari prima di salire all’Oreb del Gavarini (XVI secolo)[6]. La chiesa ha la dignità di basilica minore[7].

Il presbiterio e coro monastico
Percorrendo l’ampia navata verso lo scalone ci si dirige verso la zona presbiterale, si può notare, sul pavimento, il simbolo dei benedettini di Congregazione cassinese (ai loro lati si trova l’accesso per la cripta, a destra si scorge la Deposizione di Cristo del Mastelletta, invece a sinistra Gesù con la sammaritana di Marcantonio Franceschini, di fine XVII secolo). Salito lo scalone, eccoci di fronte all’altare maggiore; ove dietro si possono ammirare il mirabile coro monastico in noce, un capolavoro di Giuseppe della Val di Scalve detto lo “Scalvini”, scolpito tra il 1560 e il 1562; e la Madonna Assunta statua creata con stucco e legno dipinti nel XIII secolo, il bambino che tiene in braccio è un’aggiunta posteriore, mentre le corone sui due capi furono poste da papa Pio VII il 1º maggio del 1814.

Cupola dell’abbazia di Santa Maria del Monte.
L’intero apparato pittorico di questa parte della basilica è opera di Giuseppe Milani, le opere furono affrescate tra il 1773 e il 1774. Vi si nota la prospettiva melozziana, dal basso in alto, e l’influsso della cupola della cappella della Madonna del Fuoco, nel duomo di Forlì, di Carlo Cignani.

All’inizio degli archi della cupola troviamo Principali virtù cristiane, sui pennacchi i Quattro evangelisti, nel tamburo otto Scene dell’antico testamento, nella cupola troviamo un monumentale Assunzione della Vergine, nel catino dell’abside c’è Incoronazione della Vergine Maria.

Le cappelle laterali
All’interno dell’abbazia sono presenti quattro cappelle da un lato e tre dall’altro. Nella prima cappella di destra troviamo una pregevole Annunciazione di Bartolomeo Coda, dipinto nel 1543, e un Capo di san Giovanni in tondo; nella seconda cappella è presente un San Mauro risana gli infermi di Francesco Mancini, dipinto nel 1704, e una Deposizione in tondo di Girolamo Marchesi, del XVI secolo.[6] La terza cappella di destra presenta l’opera pittorica di maggior pregio contenuta nella basilica: si tratta del La presentazione di Gesù Bambino al tempio e la purificazione della Vergine ad opera del maestro bolognese Francesco Raibolini detto il “Francia”, decorato nel 1515; nella lunetta è una Deposizione di Girolamo Marchesi (XVI secolo).

Nella prima cappella di sinistra troviamo San Sebastiano di Vincenzo Ansaloni (XVII secolo ?); segue la cappella con San Lorenzo del XVII secolo; infine, nella terza cappella, è visibile la Gloria dei santi Benedetto e Scolastica del G. B. Barbiani ornato sempre nel XVII secolo. Mentre nella quarta cappella sono presenti varie reliquie e riposa il corpo di San Agapo.

Il deambulatorio

Alcuni dipinti di una Cesena antica introduce al deambulatorio, dove è conservata parte della preziosissima collezione di ex voto, una delle più ricche e antiche d’Europa[8].

Continuando, sempre nel deambulatorio, ammiriamo tre cappelle, in esse sono presenti: un crocefisso del XIV secolo, una statua in terracotta di San Giuseppe, primo Novecento, e di San Benedetto di Leonardo Lucchi del 1987[8].

Il sarcofago romano di pietra del IX secolo.
La cripta, cui si accede attraverso cancelli di ferro battuto (opera novecentesca di Frà Pio Nobilione), presenta una croce di pietra del IX secolo e un sarcofago romano, antica sepoltura di San Mauro, che oggi è collocata presso la Cattedrale di San Giovanni Battista nel centro storico della città[8].

La sacrestia
Un ampio vano introduce alla sacrestia del XIV secolo, al suo interno sono presenti mobili risalenti al XVIII secolo e un ciclo di affreschi di Giovanni Cappelli del 1946; sulle pareti sono presenti altri affreschi: San Giovanni evangelista di Lorenzo Veneziano (1370 circa), Prestazione al tempio di Francesco Menzocchi (1534) e La sacra Famiglia di Gaspare Sacchi (1536).