Chiostro della chiesa di San Paolo in Monte detta Dell’Osservanza (BO)
La ripida strada che conduce alla Chiesa di S. Paolo in Monte, meglio nota come Chiesa dell’Osservanza, che all’improvviso regala suggestive visioni panoramiche di Bologna, fu fatta costruire nel 1660 per volontà del cardinale Girolamo Farnese che affidò il progetto all’architetto Paolo Canali. Il lavoro, che aveva comportato un notevole dispendio di denaro, fu compiuto con grande perizia e con particolari accorgimenti tecnici per non far «guastare dalle acque» la bella strada che consentiva di raggiungere agevolmente la chiesa di Mezza Ratta, la Madonna del Monte e la chiesa dell’Osservanza dei Frati Minori. A tal fine furono realizzati degli «incassamenti» per far defluire le acque e si costruirono chiaviche e fossi. La nuova strada fu l’evento principale del 1660 come dimostra l’«insignia» che le fu dedicata. Era quindi necessario che la strada fosse rispettata e mantenuta «praticabile»; perciò il 5 maggio 1662 lo stesso cardinal Farnese firmò un bando «sopra la manutenzione e conservazione della strada nuova dell’Osservanza»; in esso si faceva assoluto divieto agli abitanti delle adiacenze «ad innovare cosa alcuna in detta strada, né a rompere condotti, chiaviche e bossi … né a tagliare alberi di qualunque sorte». La pena a chi violava le disposizioni fu fissata in 100 scudi d’oro.
Nel 1983 sono stati realizzati lavori di ripristino del percorso pedonale acciottolato ed è stata ristrutturata l’antica «ratta».
Documentata tradizione vuole che il colle dell’Osservanza sia stato luogo di ritiro di S. Antonio da Padova durante il suo magistero di teologia a Bologna negli anni 1223-27. Lo riaffermò ufficialmente nel 1827 il superiore provinciale padre Carlo Francesco da Bologna in una relazione inviata al Ministro Generale; ne è conferma anche una serie di ceramiche con stemmi francescani trovate recentemente in una discarica di cucina che risalgono ai secoli XIII e XIV.
Il primo grande complesso dell’Osservanza risale al 1403, allorché papa Bonifacio IX, con bolla del 23 marzo, concesse facoltà a fra Giovanni da Stroncone, coadiutore del Beato Paolo da Trinci nel promuovere la riforma Osservante, di ricevere due luoghi: uno di questi era il colle fuori porta S. Mamolo in Bologna.
Nel 1407 il giurista Antonio da Budrio donò ai Minori Osservanti il denaro necessario per costruire la chiesa ed il convento dedicati a S. Paolo in Monte e papa Alessandro V, il 9 dicembre 1409, ne concedeva piena facoltà. Il 23 dicembre del 1417, tutto era già edificato mentre era superiore padre Ludovico da Bologna. Il convento assunse in breve tempo grande prestigio al punto da ospitare nel maggio del 1431 il primo capitolo generale della Riforma Osservante; vi parteciparono, fra gli altri, S. Bernardino da Siena e S. Giovanni da Capestrano. In quella occasione S. Giovanni da Capestrano venne nominato da papa Eugenio IV predicatore della crociata contro i Turchi. 11 secolo XV va considerato come il periodo aureo sia del movimento francescano, sia dell’Osservanza che fu frequentata da grandi personaggi quali S. Bernardino da Siena, S. Giovanni da Capestrano, S. Giacomo della Marca, B. Marco Fantuzzi da Bologna (che fu anche superiore del Convento) ed altri. Nel 1473 il B. Michele Carcano da Milano scese dal convento dell’Osservanza per predicare a favore della fondazione di un Monte di Pietà. L’efficacia della sua azione determinò, il 22 aprile 1473, la nascita del Monte di Pietà di Bologna.
Nel secolo XV si intrecciò un proficuo rapporto coll’Università e l’Osservanza divenne un centro di cultura; fra gli altri, sono rimasti famosi i beati Antonio Primadizzi, Marco Fantuzzi, Francesco Piazza, Alessandro Ariosto (congiunto del famoso Ludovico) e Giovanni da Prato.
Il convento, sorto in un luogo decentrato rispetto alla città, non risultò altrettanto comodo per i frati che dovevano svolgere la loro missione spirituale fra la gente o il loro magistero all’Università; fu così che si pensò di cercare un luogo a ridosso della città. Trovarono ai piedi del colle dell’Osservanza la chiesa con annesso convento costruita dai monaci basiliani nel ‘300. Venne acquistata e nel 1488 fu portata a compimento la chiesa della SS. Annunziata all’inizio di via S. Mamolo. L’Osservanza, di conseguenza, si trasformò in luogo di ritiro e di preghiera. Dal 1600 ritrovò la fama e lo splendore propri del ‘400.
Dopo l’arrivo delle truppe francesi di Napoleone a Bologna (18 giugno 1796) il complesso dell’Osservanza rientrò nel novero delle soppressioni.
L’avvocato Antonio Aldini, deputato della Repubblica Cisalpina e fedele di Napoleone, acquistò sia la chiesa dell’Osservanza, sia quella limitrofa della Madonna del Monte; nel 1811, per costruire la villa da destinare ai futuri soggiorni bolognesi di Napoleone, Aldini distrusse le due chiese per ricavare il materiale destinato alla nuova costruzione. Dell’antica chiesa di S. Paolo in Monte non rimase quasi nulla, mentre Napoleone non mise mai piede nella villa costruita in suo onore.
Quel che rimase del grande complesso dell’Osservanza fu acquistato nel 1824 dalla signora Rosa Facci Baccilieri che lo riconsegnò ai Frati Minori.
Su impulso del padre guardiano Leopoldo Bassi fu avviata la ricostruzione della chiesa. L’iniziativa fu resa possibile dalla collaborazione e dalla partecipazione dei cittadini che si impegnarono sia finanziariamente, sia attraverso prestazioni di lavoro: con queste premesse e fra questi entusiasmi si svolse la cerimonia della posa della prima pietra che fu compiuta dal cardinale Carlo Opizzoni. Il progetto della nuova chiesa fu realizzato dall’architetto Vincenzo Vannini e prevedeva una struttura a tre navate di stile neoclassico. Il 13 luglio 1828 si svolse la cerimonia di consacrazione della rinata chiesa di S. Paolo in Monte. Le vicissitudini dell’Osservanza e dei suoi frati, tuttavia, non erano finite: nel 1867 i frati dovettero nuovamente abbandonare l’Osservanza a seguito dei provvedimenti del nuovo Stato italiano. Quando tornarono nel 1880 constatarono che il soffitto della chiesa era in condizioni di grande degrado: infiltrazioni d’acqua, lesioni, distacchi. Nel 1884 fu quindi rifatto il soffitto con una copertura a volt ail primo dicembre 1944 il complesso dell’Osservanza fu colpito da un’incursione aerea. Terminata la guerra si pensò alla ricostruzione e all’ampliamento per ospitare l’accresciuto numero dei fratini. Negli ultimi quindici anni, l’amore per il passato così ricco di storia religiosa e di cultura e l’ansia di rendere attuale questa lezione, hanno permesso di apportare ininterrotte migliorie al patrimonio architettonico e artistico attraverso iniziative di restauro.