Chiostro dell’abbazia di S. Colombano – Bobbio (PC)

  • Indirizzo – Piazza Santa Fara, Bobbio (PC)

STORIA

Il monastero benedettino di Bobbio, fondato nel 614 dal monaco irlandese Colombano, fu per tutto il Medioevo uno dei più importanti centri monastici d’Europa e ricoprì un ruolo molto significativo dal punto di vista religioso, politico e culturale. Questo primitivo monastero, durante il governo dell’abate Agilulfo (883-896), fu abbandonato e ricostruito in un’altra posizione con una nuova chiesa abbaziale. Successivamente, quando nel 1040 gli abati di Bobbio ottennero la dignità vescovile e si crearono due poteri separati tra vescovi e abati, si cominciò ad assistere alla decadenza del monastero originario e ad una separazione tra le due chiese; infatti all’abbaziale si contrappose la costruzione nel 1075 di una nuova cattedrale da parte del vescovo-conte Guarnerio. Questi due maggiori monumenti hanno subito nei secoli successivi delle notevoli modifiche, che ci impediscono di ricostruire le tracce delle antichità medievali. Infatti come la cattedrale del vescovo Guarniero fu radicalmente trasformata, anche la chiesa abbaziale di San Colombano, ampliata nel corso del Trecento, è stata ricostruita con forme rinascimentali intorno al 1456 e affrescata a partire dal 1526. Quindi dell’antico complesso abbaziale romanico si conservano solo la torre campanaria, l’absidiola e uno splendido mosaico pavimentale nell’attuale cripta.

NOTIZIE STORICO-ARTISTICHE

L’originaria chiesa abbaziale presentava un interno a croce latina con tre navate e tre absidi, oltre al transetto non molto sporgente. Era divisa a metà da una grata di ferro che separava il coro dei monaci dallo spazio riservato ai fedeli. La composizione pittorica della navata centrale è opera di Bernardino Lanzani da San Colombano al Lambro databile al 1526-30 ed è ricca di figure relative per lo più a santi. L’edificio era provvisto anche di transenne marmoree di epoca longobarda usate per i sepolcri di S. Attala e S. Bertulfo e da un grande mosaico didascalico sul pavimento. Di tutti questi arredi molti si sono conservati, come la cripta trasformata e divisa in due vani separati, dove al centro si trova il sarcofago di San Colombano, sul quale vi sono scolpiti gli episodi più salienti del suo operato. Nella scala di accesso alla cripta, sotto il livello del pavimento, si conserva un esteso brano di mosaico pavimentale dell’edificio antico, che è stato ritrovato nel 1910. Questo mosaico è in gran parte integro ed è ascrivibile alla prima metà del XII secolo. I temi trattati sono simili a quelli presenti nei mosaici di San Savino a Piacenza e di San Michele a Pavia e sono ricavati dal secondo libro dei Maccabei, dalla enciclopedia medievale per quanto riguarda le lotte degli animali fantastici e dalla teoria dei mesi e dei mestieri. É infatti raffigurato un ciclo completo con le allegorie dei mesi accanto ai soggetti simbolici e didascalici. Inoltre il mosaico è diviso in quattro registri, dove nei primi due la lotta tra il bene e il male è raffigurata da un centauro e una chimera che si affrontano, da uomini acefali che combattono contro un drago e da storie bibliche di scontri tra giudei e pagani. Gli altri due registri inferiori invece contengono le allegorie dei mesi all’interno di riquadri separati da colonnine, affiancate da altre due scenette, una delle quali è illeggibile e l’altra raffigura una nave a vela con due marinai. Il complesso abbaziale inoltre ospita il museo dell’abbazia, che contiene una raccolta di materiali archeologici e opere legate alla figura di San Colombano dal IV al XVIII secolo e il museo della città.

Chiostro dell’abbazia di S. Colombano – Bobbio (PC)