Parrocchia Regina Pacis
Il progetto della chiesa Regina Pacis in Modena riprende ed attualizza l’immagine della tenda biblica come luogo d’incontro nel deserto del popolo di Dio.
Su simboliche tracce, in pietra naturale, di antiche fondazioni è costruita la nuova tenda, che esternamente appare costituita da una successione di teli curvi che non si sovrappongono, lasciando aperture laterali, e che sono trattenuti a terra da tiranti inclinati caratteristici nella posa delle tende.
I due teli laterali all’ingresso si allargano dall’alto al basso, scoprendo la grande porta in legno contornata da un portale in pietra che esalta le parole di Gesù “Io sono la porta”.
Segno concreto del fluire delle diverse attività della comunità che hanno come apice il momento della preghiera è la presenza della pensilina, un percorso protetto che “lega” le sedi delle attività catechistiche, caritative e ricreative alla chiesa, fino a fondersi con essa attraverso il morbido movimento ascendente della copertura del battistero.
Entrando in chiesa, a destra e a sinistra, si celebrano così i sacramenti di rinnovamento spirituale, il Battesimo e la Riconciliazione, poi le due pareti curve della chiesa si aprono a raffigurare le braccia dei fedeli in preghiera rivolte all’altare e, corrispondentemente, dall’altare si allargano verso i fedeli due più ampie pareti o braccia ad accogliere la preghiera. Si definisce in questo modo lo spazio liturgico dell’aula come luogo d’incontro con il Signore.
L’incontro avviene nella luce di grandi aperture che vogliono favorire l’ingresso in chiesa non più solo del popolo eletto, ma di tutto il mondo esterno e trasmettere fuori il messaggio evangelico dell’incontro del Signore con gli uomini e le donne: tutte le aperture presenti nella chiesa hanno quindi sempre una duplice funzione.
Anche quelle in copertura, che tagliano i teli e si riflettono sul disegno del pavimento, oltre ad evidenziare il collegamento teologico tra battistero, altare, ambone e tabernacolo permettono anche di avere immediatamente un rapporto visivo con l’Alto.
Ugualmente dicasi per la continuità del tabernacolo, posto in zona baricentrica tra l’assemblea e la cappella, con l’esterno attraverso la sua continuità con il campanile, che, con il movimento a spirale dei suoi nastri, ci porta verso il cielo ed in senso contrario porta il Cielo in Terra.
La realizzazione architettonica della chiesa attua l’indicazione conciliare del prologo del Vangelo di Giovanni “il Verbo si è fatto carne ed ha posto la sua tenda in mezzo a noi” e la sollecitazione di Papa Francesco di costruire una chiesa “in uscita”, aperta sul sagrato che è vero ponte tra la tenda e la strada come è sempre stato in questa parrocchia ed in questo quartiere.