Reggia di Colorno
Un Viaggio attraverso i Secoli
Nel cuore della storia emiliana, la Reggia di Colorno è un’affascinante sintesi di storie e di stili: ciò che oggi si presenta agli occhi del visitatore porta i segni di progetti, opere, dinastie che si sono susseguiti nel corso dei secoli e con alterne fortune.
Una reggia sontuosa, residenza dei Farnese, dei Borbone e di Maria Luigia d’Austria, seconda moglie di Napoleone.
Origini
Nel 1300, su terre contese e difese con vigore, sorgeva la prima struttura difensiva, testimone delle lotte feudali dell’epoca. Nel 1500, la Rocca si trasforma in una residenza signorile sotto il patrocinio della contessa Barbara Sanverino, accogliendo una raffinata corte rinascimentale.
Rinascimento e Rinnovamento
Nel 1612, il destino del castello cambia radicalmente con la confisca dei beni della contessa da parte dei Farnese, che dal 1547 governano il Ducato di Parma e Piacenza. Il duca Ranuccio e la moglie Margherita Violante di Savoia intraprendono grandi lavori di ristrutturazione, plasmando l’edificio secondo un design che si completa nel corso del tempo, donandogli l’aspetto attuale.
Francesco Farnese stabilisce a Colorno la residenza estiva della Corte. È in questo periodo che la Reggia, arricchita da un vasto e spettacolare giardino, descritto dai viaggiatori del tempo come “luogo di delizia e meraviglia”, si guadagna l’appellativo di “piccola Versailles”.
L’Epoca dei Borbone e dei Grandi Cambiamenti
Nella seconda metà del Settecento, dopo l’estinzione della dinastia Farnese, Colorno rivive un momento di gloria con i Borbone, che la abbelliscono e ne fanno una petite capitale.
Carlo e Filippo di Borbone, figli di Elisabetta Farnese, trasformano Colorno; ma se Carlo nel 1734 trasferisce nella reggia napoletana di Capodimonte le collezioni d’arte e gli arredi con i quali i Farnese avevano decorato il palazzo, il fratello Filippo la trasforma in residenza principale, arricchendola di opere d’arte e stili architettonici di risonanza europea, grazie anche alla moglie, Luisa Elisabetta, figlia del Re di Francia Luigi XV.
La duchessa Maria Luigia d’Austria
Nel 1807 la Reggia di Colorno viene dichiarata “Palazzo Imperiale”; ma una nuova fase di importanti cambiamenti ha luogo dopo la caduta di Napoleone, quando Colorno e l’intero Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla sono assegnati alla moglie del deposto imperatore, Maria Luisa d’Austria.
In circa trent’anni di regno, Maria Luigia – così decise di italianizzare il suo nome – amata duchessa di Parma, imprime agli appartamenti ducali e al grande giardino il segno indelebile del suo gusto.
Il Maestoso Piano Nobile: Cuore dell’Eleganza
Tra le mura del Piano Nobile si cela l’essenza dell’opulenza e del raffinato gusto francese. Le stanze sono di dimensioni ridotte ed intime, in consonanza con il gusto dell’epoca.
L’Arte Neoclassica
La Gran Sala, gioiello di Ennemond Alexandre Petitot, incanta con la sua maestosità neoclassica, anticipando di decenni le tendenze del tempo.
Tesori d’Arte e Stile
Mobili settecenteschi splendidi pavimenti in marmo policromo stucchi e affreschi di varie epoche, si fondono in un armonioso connubio di storia e bellezza. Due salottini tappezzati con carte dai disegni esotici e la collezione di porcellane delle manifatture di Meissen e Sèvrès, rimandano direttamente al gusto della duchessa Luisa Elisabetta di Borbone – Francia.
L’Appartamento del Duca Ferdinando di Borbone
Un ritiro di preghiera e contemplazione, l’appartamento del Duca Ferdinando incanta con affreschi a guida d’arazzo e uno straordinario osservatorio astronomico settecentesco.
La Magnificenza della Cappella Ducale di San Liborio
Nel cuore della Reggia, la cappella risplende come un gioiello di architettura sacra e arte barocca.
Seconda cappella reale in Europa per dimensioni solo all’Escorial di Madrid.
L’interno rappresenta un raro esempio di perfetta integrazione tra struttura architettonica, ornamentazione e arredo, grazie ad una esecuzione avvenuta nel corso di poche anni a all’assenza di trasformazioni di rilievo e narra la storia di fede e devozione del Duca Ferdinando.
La Chiesa possiede uno dei più interessanti e pregevoli organi antichi oggi esistenti, costruito dai Fratelli Serassi tra il 1792 e il 1796.
Alla Riscoperta della Bellezza: Restauri e Mostre d’Arte
Dopo l’Unità d’Italia il palazzo diviene proprietà della Provincia di Parma che nel 1871 lo adibisce a sede del manicomio provinciale.
La Reggia torna a splendere grazie a restauri, mostre ed eventi culturali, solo dopo un secolo: negli anni ’70 del Novecento.