Lapidario Romano del Museo – (RN)
Nella suggestiva cornice del giardino-cortile interno del Collegio dei Gesuiti, è ospitato, dal 1981, il Lapidario Romano del Museo della Città, una raccolta di iscrizioni che toccano diversi aspetti della vita pubblica e privata dal I sec. a.C. al IV d.C.. Antichi magistrati, funzionari, soldati, schiavi, liberti, donne e bambini escono dall’anonimato grazie alle iscrizioni che recano informazioni sulla sfera familiare, religiosa e politica dei personaggi. Il progetto, di Giancarlo Susini, si articola in più lobi: a partire dai monumenti sepolcrali, con le più antiche testimonianze provenienti dalle necropoli distribuite lungo le vie d’accesso alla città, il percorso presenta le iscrizioni che testimoniano interventi pubblici, quali il riassetto delle mura e la lastricatura delle strade cittadine, le espressioni del culto e della devozione, i documenti sull’organizzazione sociale e familiare. Formatasi già ad iniziare dal XVI secolo, la raccolta epigrafica riminese si configura come una delle più notevoli nel panorama regionale, per ricchezza, originalità e antichità dei documenti. La visita del lapidario costituisce una naturale integrazione al percorso archeologico, arricchendolo dei dati della testimonianza scritta.