Basilica di San Francesco – Ferrara (FE)
La chiesa di San Francesco è la prima delle grandi opere sacre commissionate a Biagio Rossetti dal Duca Ercole I d’Este durante i lavori dell’Addizione. Si trova tuttavia nella parte antica di Ferrara, con la facciata su Via Terranuova e il fianco su Via Savonarola. La chiesa viene costruita su un edificio sacro preesistente, risalente al Medioevo: nel sottotetto sono ancora visibili alcune preesistenze dell’antico fabbricato, come la traccia tamponata di una finestra a sesto acuto, la cornice di gronda di un muro che da esterno è diventato quello di divisione tra la navata centrale e quelle laterali, e un fascione dipinto con un motivo a stelle. È interessante che, nel passato, ciò che esisteva prima venisse conservato e utilizzato come struttura portante per le costruzioni successive; le decorazioni venivano tuttavia nascoste e dimenticate, se non addirittura coperte per lasciare spazio al nuovo. La basilica dimostra tutta la sua ispirazione brunelleschiana, con la pianta a croce latina a tre navate con cappelle laterali. In più Rossetti, come sempre nel suo linguaggio architettonico, lavora con la luce: dalle cappelle laterali entra tramite finestre alte e strettissime, così che questi spazi siano inondati di luce anziché bui come sono solitamente nell’architettura storica sacra. Anche la navata centrale è molto illuminata, dai rosoni presenti nella parte alta delle murature laterali e in facciata. Tutta la chiesa è rischiarata, i materiali e le tinte sono chiari e tutto rende un’idea di straordinaria leggerezza nonostante la massa. L’equilibrio tra gli elementi strutturali è stato modificato dal terremoto del 1570: prima di questo, la navata centrale era coperta da quattro calotte in muratura, poi sostituite da soffitti piani in arella. La variazione strutturale non ha però cambiato il senso di magnificenza che si prova entrando nella basilica. Tutto l’esterno è faccia a vista, con il partito architettonico delle paraste in pietra d’Istria sulla facciata principale e su quella del transetto. Il prospetto è rossettiano fino alla cornice marcapiano; più in alto è stato evidentemente ricostruito dopo il sisma (si percepisce anche la differenza tra i mattoni), come è evidente anche dalle volute laterali un po’ sgraziate.