Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano

  • Indirizzo – Via Bernardi Don Aldo, 18 – Gaione (PR)

È ricordata in un documento datato 12 aprile 970, facente parte dell’Archivio Arcivescovile di Pisa e probabilmente anche in un altro documento risalente al giugno 857. Alcuni documenti dei secoli IX-XI attestano che nel paese era già presente un pievania.Nella ristrutturazione della seconda metà del XII secolo intervenne Biduino, uno dei massimi rappresentanti della cultura artistica del tempo, autore dell’architrave del portale centrale, corredato da due iscrizioni di cui una con la data 1180.

Benché ebbe il suo massimo splendore nei secoli X-XII, il plebanato di San Casciano nel XIV secolo comprendeva ancora ben 21 chiese: Santa Maria di Zambra; Santo Stefano a Macerata; San Jacopo di Navacchio; Sant’ Andrea a Moscajola; San Benedetto a Settimo; San Martino al Bagno; San Prospero a Oliveto; San Bartolommeo di Moroni; San Giorgio a Bibbiano; San Michele a Casciaula; San Frediano in Gonfo; San Frediano a Settimo; San Michele a Celaiano; San Prospero di Via Cava; San Pietro in Castello; San Miniato a Macerata; San Lorenzo a Pagnatico; San Salvadore d’Oliveto; Santa Maria al Trebbio; San Martino a Vignolo; San Michele a Marciana.

A San Casciano era presente anche un castello oggi scomparso. Il castello di San Casciano del Val d’Arno pisano è menzionato in un’altra carta della Primaziale di Pisa dell’anno 1120, all’occasione che due coniugi donarono ad Atto arcivescovo pisano fra le altre cose la quarta porzione del castello di San Casciano con un pezzo di terra vignata di 40 stiora.

Nel XIV secolo la pieve cominciò un periodo di declino, soprattutto a causa della perdita del potere politico dei signori di San Casciano, tra cui Ugolino della Gherardesca. Trasformata in parrocchia, questa nel 1833 annoverava 841 abitanti.